24 febbraio 1985: è il giorno della prima tripletta di Maradona con il Napoli. Vittima è la Lazio, che nulla può di fronte allo strapotere dell’argentino. Adesso tocca a Higuain far rivivere quei giorni lontani. Ma in modo diverso: quei gol sono impossibili. 

Un Napoli terzo in classifica, troppo lontano dalla seconda posizione per coltivare ipotesi di rimonta e decisamente sicuro su eventuali recuperi della Fiorentina. Di fronte la Lazio, rinvigorita dalla cura Reja, grazie alla quale l’Europa League prossima ventura non è più un’utopia.

Trovare gli stimoli, per i padroni di casa, non è semplice. A meno di guardare al passato, al giorno 24 di febbraio del 1985. Chi era al San Paolo, non l’ha più dimenticato. Non solo o non tanto per il 4-0, ma per la prima tripletta di Maradona in Italia.  Con 3 gol uno più maradoniano dell’altro.

Il primo, approfittando di un palese errore della difesa ospite. Il secondo con un pallonetto sublime e velenoso insieme. Infine, il gioiello di giornata direttamente da corner, con palla e portiere a finire in rete.

Una domenica talmente perfetta che Rino Marchesi, mister azzurro di solito molto misurato, non ebbe esitazioni a usare parole forti (e all’epoca non così scontate): “Maradona è il genio del calcio dei nostri tempi perché riesce in qualsiasi circostanza ad interpretare la partita nel senso giusto. I suoi cambi di velocità sono tali da spiazzare anche gli avversari più esperti”. Luciano Castellini, portiere di mille battaglie, ci aggiunse un paragone storico (meritandosi un posto ante litteram nel nostro Sportreview…): “Paragonare Maradona a Sivori è assurdo. Omar correva a 60 all’ora, Diego a cento. Sivori oggi non toccherebbe palla. Maradona legge nel pensiero degli avversari”.

Higuain farebbe carte false pur di emulare El Pibe de Oro. All’andata, all’Olimpico, Il Pipita si è fermato a una doppietta. Riuscirà a siglare la sua prima tripletta in serie A proprio ispirandosi al suo maestro? Ci provi, anche senza andare a tirare i calci d’angolo…

 

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