Come l’anno scorso, il Chievo vince nel finale
Le vacanze di Natale verranno trascorse a Verona nelle polemiche per il gol in fuorigioco di Paloschi che ha determinato l’esito del derby a favore del Chievo. Non è improbabile che qualche supporter dell’Hellas Verona finisca per rifiutarsi di mangiare il pandoro dei rivali, preferendo altri dolci (o più probabilmente, altre marche di quella di Campedelli). Ma quel che dovrebbe fare invece Mandorlini, mister di un Verona alquanto ridimensionato rispetto a quello più che brillante della passata stagione, è riflettere sulle cause del peggioramento e sull’amara circostanza di una stracittadina che sta diventando una regola perdere negli ultimi minuti.
Nello scorso campionato, a combinare lo scherzo – in quella circostanza nel tempo di recupero – fu Lazarevic, anche in quel caso sotto la curva della tifoseria più calda e più numerosa della prima squadra della città. Verona-Chievo 0-1 della scorsa stagione si giocò a fine novembre e colpì in quel caso l‘insolita sterilità offensiva dei padroni di casa, che andarono alla conclusione solo 7 volte, non centrando mai lo specchio della porta. E dire che c’erano Jorginho e Iturbe, le due assenze più pesanti che oggi potrebbero anche funzionare come principale giustificazione del calo della squadra. Quanto al Chievo, più brillante degli avversari al punto da meritare i 3 punti, ieri come oggi a salire in cattedra è stato Radovanovic, autore di una prestazione da uomo ovunque, in entrambi i derby il giocatore che più è andato al tiro (anche se senza successo).
Il Verona di domenica 21 dicembre 2014 ha fatto qualcosa in più del derby precedente (la porta l’ha centrata giusto una volta), il Chievo poco di meno, il pareggio per 0-0 poteva essere il giusto verdetto, ma è nel veleno sulla coda che c’è il maggior piacere calcistico tra cugini.