Calciomercato, valzer di panchine, trasferimenti improbabili e illusioni estemporanee. Il calcio vissuto al bar sfogliando il giornale
Pomeriggio del 27 MAGGIO 2008, Bar Su Nuraghe
(Birretta illusoria)
Illusioni juventine dell’estate nella quale Claudio Ranieri e la squadra devono preparare il ritorno in Champions League dopo la risalita dalla B. A centrocampo c’è da acquisire uno spessore europeo e si fanno due nomi nelle prime battute del mercato. Il primo è quello di Xabi Alonso, che verrà bocciato dal tecnico perché troppo lento – e quindi poco di “garanzia” – in relazione all’esborso economico che si deve fare. Il secondo è Alberto Aquilani, che in bianconero approderà, ma solo per un anno e durante la gestione Del Neri. Il prescelto sarà il danese Christian Poulsen e i risultati non saranno all’altezza. Degna di culto, però, è l’immagine “impossibile” di Cassano alla Juve. Un po’ perché a lui non piace una società che – a sentire le sue parole – vuole giocatori “soldatini”. E molto perché quell’espressione così intensa, di grande fatica, non è proprio tipica del suo repertorio mimico.
Mattina del 26 MAGGIO 2011, Bar del Peso
(Caffè ragionato)
In casa Juve inizia l’era Conte. Che si ritrova un Andrea Pirlo scelto dalla dirigenza bianconera molto prima della nomina del tecnico leccese. Perciò sui giornali si fa la gara a prevedere quale sarà l’acquisto determinato dal nuovo allenatore. Ribery o Bale vengono accreditati come i più probabili dal Corriere dello Sport, del resto sarebbero funzionali al suo 4-2-4 offensivo. Ovviamente, sono nomi impossibili per le casse del club, tanto è vero che la stagione inizierà collocando sugli esterni, di volta in volta, Pepe, Giaccherini o Krasic (sì, c’era ancora lui ed era pure titolare nella partenza della stagione del primo scudetto). Quanto agli altri sogni d’inizio estate, si fanno i nomi di Walcott, Nani e Johnson (i primi due sarebbero stati poi esplicitamente citati da Conte stesso in un conferenza per dire che lui non aveva ali di quel calibro). In più, Aguero e Tevez: ed essere riuscito a vincere senza l’Apache, arrivato “solo” due estati dopo, suona a totale merito del lavoro dell’attuale Ct della Nazionale.
Sera del 25 MAGGIO 2013, Bar Costarica
(Spritz sorridente)
Sembra un secolo, invece è solo due anni fa. Mazzarri diventa il nuovo allenatore dell’Inter, forte di quanto combinato a Napoli. Il contratto è biennale, ma non si è dovuto aspettare la scadenza per esonerarlo e costringerlo anzitempo allo scomodo sofà di casa. Moratti garantisce che non venderà la società e sappiamo come è andata a finire. Il primo acquisto della nuova Inter doveva essere Isla ed è meglio che sia stato così, vedendo come il cileno si sia perduto per strada. Del resto, anche John Elkann voleva fortemente Jovetic e c’è da chiedersi se nella Juve di Conte prima e di Allegri poi il montenegrino si sarebbe riuscito a ritagliare uno spazio.