… anche se ci andò Chinaglia
Si sprecano i paragoni sulla coppia Cerci-Immobile come la riedizione aggiornata dei gemelli del gol Pulici-Graziani. Ciro è in testa alla classifica cannonieri e pensa al Mondiale. Imiti il suo predecessore con la Lazio e finirà per non andarci…
13 gennaio 1974: la Lazio in testa alla classifica ospita il Toro, relegato in posizioni molto più basse. Francesco Graziani, detto Ciccio, ha voglia di spaccare il mondo e riesce a firmare una vittoria clamorosa, che comunque non pregiudicherà il cammino dei biancocelesti verso il loro primo storico scudetto. La rete è di quelle che Immobile saprebbe fare: lanciato nello spazio, Graziani tocca di punta quel tanto che basta per mettere alle spalle di Pulici (Felice, il portiere, e non Paolo il bomber granata). Se Immobile riuscirà a ripetere l’exploit nel sabato pasquale, non darà solo una grossa mano ai granata, che potrebbero eliminare definitivamente i rivali dalla corsa a un posto per l’Europa League prossima ventura. Mettersi in mostra, ancor più dopo il raduno di Coverciano, significa staccare un biglietto per il Mondiale brasiliano. Rovesciando così il verdetto di 30 anni fa, quando alla spedizione tedesca ci andò il laziale Chinaglia (meritatamente, fu lui il re dei bomber). Nel 1974, Graziani si limitò a 7 reti e avrebbe visto l’azzurro solo un anno dopo, partecipando poi a ben due Mondiali e diventando campione nel 1982 (dove rimase indimenticabile la smorfia di dolore nella finale con la Germania quando fu costretto a uscire).
Comunque, il consiglio per Ciro Immobile il combattente non può che essere quello di ispirarsi al suo predecessore. Non solo nel gol, ma anche nella dichiarazione con la quale Ciccio accompagnò l’exploit: “Questo è il mio gol più importante da quando gioco a calcio”. Magari Prandelli non ti chiama, probabilmente l’affermazione può anche essere avventata, ma vuoi mettere imitare poi Graziani in tutto e per tutto? C’è solo da guadagnarci…