Stagione 1994-95, Juventus-Sampdoria 1-0

Juventus-Sampdoria 7 punti a testa. E’ questo il presupposto con il quale prende il via la gara della quarta giornata del campionato 1994-95. La prima volta che un loro confronto diretto mette in palio 3 punti e a giudicare da quanto successo nelle prime gare, tanto la squadra di Marcello Lippi (ex cuore blucerchiato) che quella di Sven Goran Eriksson si sono subito messe di buzzo buono per imparare la nuova regola e cercare di giocare sempre per vincere. Il Delle Alpi ribolle d’entusiasmo, la nuova Juve ha suscitato grandi aspettative e – sebbene il gioco non sia ancora quello che si vedrà nel proseguimento della stagione – le sensazioni sono buone. Anche perché, nonostante Umberto Agnelli inviti alla prudenza, il sospetto che la dittatura del Milan di Capello volga al termine è fondato, certificato dalla contemporanea sconfitta a Cremona.

La Juve rafforza le sue ambizioni con 3 ulteriori punti grazie a un invitante assist di Del Piero, che ha solo 19 anni ma ha già sapienza calcistica per trovare il suo amico Di Livio. Il Soldatino non è avvezzo al gol, ma stavolta è puntuale all’impatto con il pallone e un suo colpo di testa vincente è innegabile, fa notizia. E’ talmente felice l’Angelo bianconero che si sente Maradona e a fine gara parla di sé in terza persona, proprio come il Pibe de Oro che si sentiva uno e trino: “Ho sempre creduto in un gol di Di Livio, è un gol pesante”.

E che il campionato volga verso il bianconero-tricolore, anche se non mancheranno momenti difficili, lo si intuisce dall’analisi del tecnico svedese che a Genova fa bene (ed in squadra ha un certo Sinisa Mihajlovic, guarda un po’ che scherzi combina il tempo): “ La Juventus in fase difensiva fa molto bene, è difficile creare occasioni contro di loro. Poi sono molto concreti, sono forti in contropiede, mi piace”. Sebbene quella Juve la si ricordi soprattutto per il tridente offensivo (Vialli, Ravanelli e Baggio o Del Piero), Eriksson non ha torto e lo scudetto di fine stagione confermerà la bontà delle sue parole.

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