Noia e proteste nel derby di San Siro. Rossoneri senza punte, nerazzurri con poche idee. تعليم القمار Inter-Milan finisce a reti inviolate
Che un allenatore ex giocatore da area di rigore, ultimo dei centravanti classici italiani decida di giocare senza attaccanti è un mistero di difficile soluzione. Pazzini e Destro in panchina, tridente formato da Bonaventura, Suso e Menez. Più che falso nueve si potrebbe parlare di falso attacco, tanté che il Milan in avanti ha fatto poco e niente, finendo addirittura nel secondo tempo a cercare le punte con lanci lunghi dalle retrovie. Soluzione tattica che senza una torre vuol dire semplicemente una cosa: regalare palla agli avversari. L’Inter meglio, soprattutto nella ripresa, ma il derby di Milano ha evidenziato la crisi di due squadre, che con un calcio italiano in netta ripresa in Europa, deve registrare la defezione nelle coppe internazionali, nella prossima stagione, delle due squadre più titolate d’Italia dopo la Juventus.
Inizia meglio l’Inter che sembra voler fare la partita. Pressing alto e supremazia territoriale nella metacampo rossonera. ربح الاموال Poche però le conclusioni e soprattutto tutte dalla distanza, come quella di Hernanes che al decimo minuto impegna Diego Lopez in un difficile intervento con palla deviata in calcio d’angolo. Dopo una ventina di minuti esce il Milan che fino a quel punto, a parte uno sgroppata di Menez con cross basso che mette in difficoltà l’impacciata difesa dell’Inter, non era pervenuto nella metacampo avversaria. Suso posizionato sulla destra, con il suo mancino si accentra in due occasioni, dopo un dribbling stretto, ed impegna Handanovic prima con una conclusione centrale, facilmente bloccata. Poi con un tiro ad uscire, non angolatissimo che costringe il portiere nerazzurro al tuffo sulla sua destra, senza però dover fare un intervento al limite delle sue possibilità. الربح الحقيقى من الانترنت A parte un gol annullato ad Alex per un fuorigioco in mischia da calcio di punizione, nulla fino alla fine del primo tempo.
Nel secondo tempo la partita offre molte più emozioni per demerito soprattutto del Milan che dopo un buon quarto d’ora iniziale, senza peraltro creare mai pericoli nella difesa nerazzurra, crolla fisicamente lasciando all’Inter l’iniziativa e senza chiudersi con ordine. Squadra lunghissima con Menez e Suso che non danno nessuna mano ai compagni in fase di non possesso: ecco che l’Inter colleziona così palle gol (e molte proteste). Palacio al 56′ riesce a battere Diego Lopez in uscita, ma davanti alla porta vuota Mexes riesce a ribattere. Poi un fallo di mano (involontario? danno procurato? ai posteri l’ardua sentenza) di Antonelli devia in angolo una conclusione di Hernanes. Al 72′ Mexes ne combina una delle sue deviando in porta un cross di Hernanes, ma l’arbitro, consigliato dall’assistente, annulla per un precedente fallo di Palacio (il migliore in campo) su Antonelli. Poco dopo Juan Jesus obbliga Diego Lopez ad una difficile deviazione in angolo su conclusione da fuori area. Dalla susseguente battuta dal corner mischia e Palacio a botta sicura spara verso la porta un tiro cross di Obi: la palla colpisce il portiere rossonero sul petto, quando questi neanche aveva provato a muoversi.
La gara di fatto finisce qui, fra proteste, crampi, cambi, errori a metacampo e la noia di una Milano che è costretta a salutare l’Europa.