Michel Platini è stato il più forte giocatore di Francia e uno dei più importanti calciatori della storia del calcio
La conquista di tre Palloni d’Oro consecutivi, unicum nella storia di questo sport prima dell’avvento di Messi, fra il 1983 e il 1985 è uno degli aspetti che meglio lo testimonia.
Nato a Joef nel 1955 cresce calcisticamente nel Nancy con cui vince una coppa di Francia nel 1977. Due anni dopo passa al Saint-Ètienne con cui si laurea campione di Francia nel 1981. La svolta della sua carriera avviene nel maggio del 1982, quando la Juventus lo acquista, con una operazione di mercato fulminea quanto redditizia, per 250 milioni di lire. In coppia con l’altro straniero, il polacco Zibì Boniek e con 6 campioni del mondo, Platini fa parte di una delle Juventus più forti di sempre.
Se il primo anno è deludente, con sconfitta in finale di Coppa dei Campioni contro l’Amburgo e la sola conquista della Coppa Italia, nelle quattro stagioni successive che rimane in bianconero vince due scudetti, una Coppa delle Coppe, una supercoppa Europea, una Coppa dei Campioni e una coppa Intercontinentale. Se si aggiunge la vittoria con la Francia dell’Europeo del 1984, la conquista dei tra Palloni d’Oro e la vittoria di tre classifiche cannonieri nel campionato italiano, si ha l’idea di come in quegli anni Platini, soprannominato Le Roi, sia stato uno dei giocatori più forti al mondo e si sia ritagliato un posto di primo piano nella storia del calcio.
A 32 anni Platini decide di appendere le scarpe al chiodo per intraprendere una carriera, prima da allenatore, con la nazionale francese, e poi da dirigente tanto da portarlo ad essere attualmente presidente dell’Uefa.
Famoso per la punizioni, calciate sempre ad effetto per aggirare la barriera, Platini ha dimostrato in Italia di essere un giocatore dallo straordinario bagaglio tecnico. Prolifico sotto porta, uomo assist formidabile, di lui si ricordano i lanci millimetrici di sessanta e più metri per mandare i compagni verso la porta avversaria. Sempre a disposizione della squadra, mai velleitario nei dribbling verrà ricordato sempre per la sua straordinaria eleganza, fuori e dentro il campo da gioco.