12 anni fa, la Roma sconfisse l’Atalanta 3-1 allo stadio Olimpico. Con Montella a fare Gervinho e pure qualcosa di più. Classifica finale: Juventus campione, giallorossi secondi in una pazza volata. Andrà così anche stavolta: a meno che i bianconeri si facciano autogol da soli.
2001-02, giornata numero 27. Roma-Atalanta finisce 3-1 e per andamento della partita e pure porte dove si segnano i gol è tutto esattamente identico a ciò che si è visto sabato sera. I giallorossi chiudono il primo tempo avanti 2-0, con gol sotto un’entusiasta Curva Sud. Al posto del Taddei di oggi c’è Montella, rapido nel deviare al volo una punizione calciata dal brasiliano Assunçao. Il 2-0 è opera di una deviazione tra lo sfortunato e il goffo di Massimo Carrera, bandiera nerazzurra e attualmente nello staff di Antonio Conte. Può essere un indizio? Forse, tenendo conto anche della ripresa, dove l’Aeroplanino Vincenzo firma il 3-0, in modo davvero molto simile alla rete di Gervinho che ha di fatto chiuso la gara. L’appendice, invece,
è diversa: mentre Migliaccio segna di testa il definitivo 3-1, il Doni versione 2002 (giocatore nell’orbita Nazionale) trasforma un calcio di punizione a due in area di rigore (eventi che non si vedono più…).
Certo, perché la Roma di Garcia alimenti speranze di rimonta ha bisogno che i bianconeri si ispirino per l’appunto a Carrera e infilino una serie di autogol perché il vantaggio dice che non basta uno scivolone per colmare lo svantaggio. Però, proprio la lezione di quel campionato può tornare particolarmente utile perché sia la Juventus che la Roma arrivarono all’ultima giornata dietro l’Inter e fu la legge del 5 maggio a ribaltare gerarchie e festeggiamenti, con i milanesi scavalcati addirittura da entrambi negli ultimi 90 minuti.